Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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La ricorrenza del1'11 settembre: la festa di Bin Laden? di Maria Mantello
Bin Laden si è rifatto vivo. Preciso nella ricorrenza dell’11 settembre, mentre si svolgevano le celebrazioni ufficiali per ricordare le vittime dell’attentato terroristico di cui lo sceicco rivendica la paternità. L’11 settembre è purtroppo diventata la sua data. Ed eccolo puntuale sulla scena mediatica con un minaccioso messaggio. 15 minuti di parole che scorrono sul suo fermo immagine. Alle spalle la foto dello schianto imminente delle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2001. Sono passati sei anni. Ma l’odio antioccidentale non è dismesso. E Bin Laden lo alimenta con le sue dichiarazioni di guerra subdola e vigliacca. Contro cui è difficile difendersi. Così, mentre le televisioni mandano in diretta le immagini delle commemorazioni ufficiali per i morti dell’11 settembre del 2001, sottolineate dalle macerie di quel che resta ancora oggi del World Trade Center, Bin Laden canta la sua fanfara di terrore e sterminio. Per lui l’11 settembre è una festa. La sua festa. Per ricordare all’Occidente che non può dormire sonni tranquilli: attentati sono possibili ed imminenti. Nessuno può più sentirsi sereno. E stiano attenti anche i fratelli musulmani che “tradiscono” l’Islam. Il riferimento esplicito alla Turchia non è infatti casuale: è retta da un governo moderato, vorrebbe entrare in Europa. Potrebbe essere il punto di riferimento per un processo di democratizzazione islamica. Proprio quella che Bin Laden ed accoliti non vogliono. Sanno bene infatti, che il loro potere si regge sulla soggezione all’integralismo di masse miserevoli ed ignoranti. Le libertà occidentali vanno allora demonizzate. Sono il nemico da abbattere, perchè quelle libertà si chiamano diritti umani e saranno la tomba della prevaricazione teocratica. Così l’anniversario dell’11 settembre non può essere lasciato da Bin Laden alla celebrazione della pietas umana, della fratellanza nella commemorazione di morti che tengano vivo l’orgoglio delle Libertà e dei Diritti. Deve essere una fanfara di morte e terrore. E continuerà ad esserlo. A meno che non si abbia il coraggio di staccare la spina dell’amplificazione mediatica, che il terrorismo inevitabilmente alimenta. Non è censura. Ma legittima difesa. Maria Mantello |