Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale:

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

telefax: 067001785,


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Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web

prof. Maria Mantello


Roma


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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino


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SPIATI DAI SERVIZI SEGRETI MAGISTRATI E POLITICI

 

Una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Superiore della Magistratura (C.S.M.), che è l’organo costituzionale di autogoverno della magistratura – costituito da 3 membri di diritto (Presidente della Repubblica, primo Presidente della Cassazione, Procuratore Generale della Cassazione), da 16 membri togati eletti dalle magistrature, da 8 membri laici eletti dal Parlamento – ha accusato i vertici dei Servizi Segreti di aver svolto un’attività estranea ai loro compiti per “intimidire i giudici e far perdere la loro credibilità”.

Dall’estate del 2001 il SISMI spiava alcuni magistrati italiani ed europei, in particolare quelli della corrente Magistratura Democratica. Una continuativa attività di intelligence che si è protratta fino al settembre 2003 e, in modo saltuario, fino al maggio 2006.

Compito del SISMI è vigilare sull’indipendenza e integrità dello Stato e non sulla stabilità del Governo contingente, qualunque ne sia il segno politico... – afferma la mozione del C.S.M. – l’opera d’intelligence nei confronti delle toghe invece si è concretizzata non solo nella raccolta e schedatura di materiali noti o comunque pubblici, ma anche in un capillare monitoraggio delle attività, dei movimenti e della corrispondenza informatica di magistrati, mediante forme di osservazione diretta o ad opera di terzi non individuati”. Il documento del C.S.M. sottolinea come “sono stati posti in essere dal SISMI specifici interventi tesi ad ostacolare e contrastare l’attività professionale o politico – culturale dei magistrati e delle loro associazioni”.

Il vicepresidente del C.S.M. Nicola Mancino ha dichiarato: “C’è stato uno sviamento di poteri da parte del SISMI. L’attività del Servizio è andata al di là delle proprie attribuzioni e competenze”.

Sul banco degli accusati l’ex-funzionario del SISMI Pio Pompa e l’ex-direttore del Servizio, generale Nicolò Pollari (rinviato a giudizio per concorso nell’illecito sequestro dell’imam Abu Omar effettuato a Milano il 17 febbraio 2003 da agenti della CIA). Il Pompa conservava nell’ufficio di via Nazionale a Roma una serie di dossier allestiti tra il 2001 e il 2006 su politici, giornalisti e magistrati, considerati nemici di Berlusconi e della maggioranza di Centro-destra. Questi dossier, sequestrati un anno fa dalla Procura di Milano e poi trasmessi alla Procura di Roma, furono trovati, nel corso di una perquisizione, ricopiati su alcuni dvd che Pompa portava in una borsa. Si trattava in parte di documenti “top secret” dedicati ai fronti di guerra: Afghanistan, Iraq, Libano che non avrebbero dovuto uscire dalle casseforti del Servizio Segreto.

Nell’estate del 2001 il Governo Berlusconi si era appena insediato. E dalle cosiddette Toghe Rosse, il SISMI si attendeva qualche brutta “sorpresa”. Le definivano “iniziative politico-giudiziarie riferite direttamente a esponenti dell’attuale maggioranza di governo e/o di familiari”. Così si compilavano liste sugli “avversari”: Colombo, D’Ambrosio, Caselli, Bruti Liberati, Almerighi, Natoli, Ingroia, Principato, Sabella, Mancuso (Dap/Napoli), Mancuso (Bologna), Melillo, Monetti, Salvi, Cesqui, Lembi, Paraggio, De Pasquale, Napoleoni, Casson, Perduca, Borrelli, Davigo, Boccassini, Greco, Taddei, Ichino, Carnevali, Pepino. Si facevano ipotesi su come “neutralizzarli”.

Nemica era praticamente l’intera Procura di Milano. Spataro, Dambruoso e Domenico Gallo avevano meritato dossier specifici. Qualcuno, poi, era più nemico degli altri. L’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Edmondo Bruti Liberati, ad esempio, l’11 agosto 2001 fu pedinato per Milano tutto il giorno. Sono state trovate tra le carte di Pio Pompa le relazioni di agenti segreti sui suoi incontri con i colleghi Gherardo Colombo e Francesco Greco.

Altri nemici erano Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, in quanto indagavano sul sequestro di Abu Omar, ed ecco l’operazione della finta intervista del giornalista Renato Farina, alias agente Betulla (poi radiato dall’Ordine dei giornalisti). Un’altra, sotto osservazione speciale era Ilda Boccassini, intorno alla quale fu organizzata anche la provocazione di finte notizie su incontri in Svizzera a tramare.

Quanto a Magistratura Democratica Europea (MEDEL), di cui era presidente l’italiano Ignazio Juan Patrone (attuale segretario di M.D.) si erano infiltrati nelle loro comunicazioni telematiche. Avevano ottenuto informazioni da un magistrato, detto la Fonte, che li conosceva bene. Ne controllavano i contatti con gli organismi internazionali, tipo l’organismo comunitario antifrodi-Olaf, e su questo veniva imbastita “una campagna mediatica di delegittimazione dei magistrati già designati (Perduca, Vaudano e Piacente).

Larga attenzione era stata dedicata anche al magistrato francese Emanuel Barbe, incaricato dalla sua Ambasciata di tenere contatti con le autorità giudiziarie italiane. Quasi fosse uno 007 nemico, di Barbe era stata ricostruita, con tanto di promemoria e schema grafico, la “rete informativa”.

Nonostante queste “deviazioni” l’attuale Governo si è comportato in maniera ambigua: l’ex-capo del SISMI, Pollari, è stato nominato membro del Consiglio di Stato (organismo che si occupa di questioni amministrative) e Pio Pompa lavora nell’ufficio reclutamento al Ministero della Difesa. Sebbene risulti allarmante una vicenda del genere per un Paese democratico, soltanto la Sinistra si è preoccupata della mozione del C.S.M., emarginata dagli ambienti politici: “In un Paese civile su questa vicenda – ha commentato il Ministro Mastella – si andrebbe fino in fondo: Pollari  e Pompa dovrebbero essere messi alla porta da ogni incarico statale. Invece tutti resteranno al loro posto...” . A sua volta il Ministro Di Pietro ha commentato: “Il nostro – come diceva quello – è un popolo di santi, eroi, navigatori e ... farabutti. Io personalmente ho vissuto da parte di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza un’attenzione smodata, una pioggia di dossier... Nel mio caso il presidente del Consiglio Craxi per giustificare la conoscenza e l’uso illegittimo delle mie telefonate, disse che le aveva ricevute dal Capo della Polizia, Vincenzo Parisi nel frattempo morto... Non c’è dubbio che il servizio di spionaggio, ora denunciato dal C.S.M., è stato fatto su richiesta di qualcuno che poteva richiederlo, cioè da chi ha il potere in mano, come avvenne su richiesta di Craxi nei miei confronti...”.

Non bastando le indagini del COPACO (il Comitato Parlamentare di Controllo delle attività dei Servizi) su questo oscuro intreccio fra spionaggio e potere politico, si è ipotizzata la nomina di una Commissione d’inchiesta. L’esperienza negativa delle Commissioni d’inchiesta Mitrokhin e Telecom Serbia induce ad escludere tale percorso, tanto più che è in atto l’indagine della Procura di Roma.

Purtroppo in Italia la storia dei Servizi Segreti deviati è una lunga serie di scandali, dal SID al SIFAR. Il generale De Lorenzo, prima responsabile del SIFAR, poi comandante dei Carabinieri, accumulò dossier scavalcando codici e regole – come l’OVRA durante il fascismo (Andreotti asserì che d’ignoto in Italia era rimasto soltanto il Milite...) – organizzò nel ’60 il “piano SOLO”, s’iscrisse alla P2 di Gelli, insomma una serie di funambolismi che squalificarono i Servizi Segreti, più volte riformati.

Indro Montanelli commentò che in Italia i Servizi o sono deviati o non sono Servizi. E’ il caso di ricordarlo oggi che si ripetono le trame di falsità, diffamazioni, intercettazioni telefoniche, violazione della privacy e forse di Segreti di Stato. Un cocktail di illeciti al servizio del potere che riesce soltanto ad avvelenare la politica e l’opinione pubblica.

Bruno Segre

 

 

Il SISMI dipende dal Ministro della Difesa.

Deve assolvere i compiti informativi e di sicurezza per la difesa sul piano militare dell’indipendenza e dell’integrità dello Stato da ogni pericolo, minaccia o aggressione. Svolge compiti di controspionaggio.

Il SISDE dipende dal Ministro dell’Interno.

Deve assolvere i compiti informativi e di sicurezza per la difesa dello Stato democratico e delle Istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento contro chiunque vi attenti e contro ogni forma di eversione.

Il CENSIS.

La segreteria generale del CENSIS è lo strumento esecutivo attraverso il quale il presidente del Consiglio garantisce l’unità di direzione politica dei Servizi.

I suoi compiti: Canalizzazione delle informazioni fornite dai Servizi; coordinamento e indirizzo in materia di personale; raccordo tra intelligence internazionale e organismi di sicurezza nazionali.

Direttore Responsabile: Maria Mantello Webmaster: Carlo Anibaldi 

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