Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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SCANDALOSI FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE
Il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione Italiana. In particolare è d’uopo ricordare i seguenti articoli:
Art. 33 L’arte e la scienza sono libere e
libero ne è l’insegnamento.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. Art. 34 : “... I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.” Art. 3 : “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge...” Se ne deduce che il diritto allo studio è garantito per tutti, anche se privi di mezzi. Il Governo ha dato un’interpretazione della parità scolastica e del diritto allo studio con la legge 62/2000: “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”. Questa legge (nota come Legge sul Buono Scuola), per superare l’art. 33 della Costituzione prevede che i finanziamenti non vengano diretti alle scuole private, ma come sostegno alle famiglie.
Questa legge si propone il “...fine di rendere
effettivo il diritto allo studio e all’istruzione a
tutti gli alunni delle scuole statali e paritarie...lo
Stato adotta un piano straordinario di finanziamento
alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di
Bolzano da utilizzare a sostegno della spesa sostenuta e
documentata dalle famiglie per l’istruzione mediante
l’assegnazione di borse di studio... (art.9)”. Si è
dunque giunti ad un finanziamento diretto agli alunni
frequentanti le scuole paritarie, stabilito per legge
(art. 12. “...è autorizzata la spesa di lire 250
miliardi per l’anno 2000 e di lire 300 miliardi annue a
decorrere dell’anno
Tali finanziamenti diretti alle scuole paritarie vengono
successivamente rinnovati mediante il decreto n. 30 del
30 marzo
“€ 220,00 per l’iscrizione scuole primarie paritarie € 260,00 per l’iscrizione scuole secondarie 1° paritarie € 346,00 per l’iscrizione scuole secondarie 2° paritarie.”
Anche l’attuale governo, con la nuova finanziaria,
assicura contributi diretti alle famiglie che mandano i
propri figli alle scuole paritarie. In particolare sono
previsti euro
Il 95% della popolazione scolastica italiana frequenta
scuole pubbliche ma non può accedere a tali
finanziamenti, di cui fruiscono le scuole paritarie in
maggioranza cattoliche. In Piemonte il diritto allo
studio è stato finora regolato dalla Legge 10/2001, nota
come legge sui Buoni scuola: con essa si ha diritto al
rimborso per spese di iscrizione e frequenza, esclusi
libri, mensa, trasporti. Possono partecipare tutti
purché l’indice della spesa scolastica superi il 2%
dell’indicatore del reddito. Di fatto per accedere a
tali buoni-scuola era necessario avere alte spese di
iscrizione: il 98% dei finanziamenti è andato alle
famiglie con figli alle scuole paritarie. In luogo di
tale legge regionale, per l’attuale anno scolastico è
stato approvato un disegno di Legge dall’assessore
Pentenero “Diritto allo studio e Libera scelta
educativa”, che introduce l’ISEE, ma è prevista una
doppia graduatoria: una per iscrizione e frequenza,
un’altra per libri, POF, trasporti... il budget è di
euro
Alcune regioni italiane prevedono i buoni-scuola; altre
invece hanno abrogato tale sussidio oppure non lo hanno
mai proposto. Ad esempio, l’Emilia Romagna dopo l’azione
di insegnanti e genitori, ha previsto con la legge
regionale 26/2001 borse di studio con un valore fisso :
euro 125 per primarie, 250 per secondarie di 1° grado e
fino a 1.000 per le secondarie di 2° grado. Le famiglie
non devono documentare le spese sostenute ma certificare
esclusivamente il proprio ISEE. Viceversa in Lombardia vengono assegnati buoni scuola basati sull’ISEE fino al 50% della spesa, ma con una franchigia di 208 euro. La franchigia è tale per cui ancora una volta i finanziamenti andranno alle famiglie con figli alle scuole private. Chi ha figli alle scuole medie non potrà avere nessun rimborso in quanto non ha spese d’iscrizione. In Sicilia i buoni-scuola possono coprire fino al 75% della spesa con un rimborso fino a 1.500 euro. Il Veneto con la legge 1/2001 prevede buoni-scuola per studenti di scuole elementari, medie, superiori statali e parificate e dei primi 2 anni di formazione professionali. Anche in questo caso è prevista una franchigia di 200 euro. Per quanto riguarda l’estero si possono citare come esempi: U.S.A. Nell’Ohio il finanziamento annuale è di 2.250 dollari. Ne beneficiano le famiglie, molte sotto la linea di povertà. EUROPA In Belgio e in Olanda la parificazione tra istituti pubblici e privati è totale. In Danimarca il contributo statale arriva a sostenere l’80-85% delle spese degli istituti privati. In Germania il finanziamento pubblico è spettanza esclusiva delle Regioni, e diverso in ogni “Land”. Il contributo statale oscilla tra il 40 e il 50% delle spese. Al finanziamento statale va però aggiunto, per le scuole religiose, il contributo dell’imposta di culto, sia cattolico che protestante. In conclusione, quanto alla “libertà di scelta educativa” delle famiglie, tanto cara alla parte più integralista del mondo cattolico, essa si configura di fatto come una prevaricazione nei confronti del diritto degli allievi a ricevere una formazione pluralista capace di favorire e stimolare una piena crescita culturale ed umana dell’individuo: una formazione che solamente la scuola pubblica e laica, non ideologicamente orientata, è in grado di garantire. Non ci sembra, insomma, che debba essere favorita – e a maggior ragione con l’esborso di soldi pubblici – la frammentazione del sistema formativo in isole culturali scarsamente comunicanti, tanto più in una fase storica come l’attuale, nella quale la presenza in Italia di un numero sempre maggiore di migranti, provenienti da mondi diversi dal nostro, rende la scuola laica uno dei pochi terreni di dialogo ancora praticabili. A maggior ragione in un momento di difficoltà finanziarie, tutti i fondi regionali disponibili devono essere orientati al miglioramento della qualità della scuola pubblica ed in particolare alla garanzia di un reale diritto allo studio.
Silvia Bodoardo (Coordinamento Genitori Nidi, Materne, Elementari e Medie) |