LE AGENDE ROSSE A PALERMO
Il 17, 18 e il 19
luglio 2011, nel diciannovesimo anniversario per la strage di Via
D'Amelio, tutti gli appartenenti al Movimento delle Agende Rosse e tutti
quelli che vogliono fare memoria del sacrificio di Paolo, di Agostino,
di Claudio, di Emanuela, di Vincenzo e di Eddie Walter, uccisi per mano
della mafia e di schegge deviate di quello Stato che con la mafia aveva
scelto di venire a patti piuttosto che combatterla, sono chiamati a
Palermo per partecipare alla nostra lotta.
Quest'anno vogliamo non solo fare memoria e lottare per i giudici morti
ma anche stringerci attorno a quei magistrati che a Palermo, a
Caltanissetta e a Firenze, stanno cercando di togliere quel pesante velo
nero che fino ad oggi, grazie a depistaggi, archiviazioni forzate, leggi
studiate per scoraggiare i collaboratori di Giustizia, hanno impedito di
arrivare ai mandanti occulte di quelle stragi.
Questi giudici sono oggi in grave pericolo, pericolo anche per le loro
stesse vite e per quelle delle loro famiglie. Potrebbero non bastare,
per fermarli, gli stessi metodi che sono stati usati per eliminare altri
magistrati, le avocazioni, i trasferimenti, le delegittimazioni.
L'atmosfera è oggi troppo simile a quella degli anni che precedettero le
stragi di Capaci e di via D'Amelio e le altre stragi che nel '93 furono
necessarie per chiudere quell'infame trattativa. Le manovre di
delegittimazione e le aggressioni di ogni tipo verso magistrati come
Antonio Ingroia e Nino di Matteo vanno di pari passo con una pretesa
riforma della Giustizia che è in realtà un vero e proprio sovvertimento
di quel principio fondamentale della Costituzione che sancisce
l'indipendenza della Magistratura. Gli stessi poteri che hanno voluto e
progettato quelle stragi potrebbero metterne in atto delle altre per
favorire il passaggio da un sistema di potere che sta ormai annegando
nel suo stesso fango ad un nuovo, e forse peggiore equilibrio.
Noi non permetteremo che ci siano dei nuovi magistrati uccisi che i loro
stessi assassini fingano poi di piangere come eroi, la nostra terra non
ha bisogno di eroi, ha bisogno di Giustizia e di Verità e per la
Giustizia e per la Verità noi saremo in questi tre giorni a Palermo a
combattere la nostra lotta.
Quest'anno il presidio in Via D'Amelio durerà l'intera giornata del 19,
dall'alba alla notte staremo in via D'amelio, accanto all'ulivo di Paolo
e dei suoi ragazzi, per impedire che questo luogo sacro venga profanato.
Quest'anno non permetteremo a nessun avvoltoio di avvicinarsi al luogo
della strage. Non vogliamo corone di Stato per una strage di Stato.
Vorremmo che al centro di questa giornata fossero i familiari dei
ragazzi morti insieme a Paolo che Paolo hanno difeso fino all'ultimo con
il loro stesso corpo e che, come Paolo, sono stati fatti a pezzi.
Salvatore Borsellino e la Redazione di 19luglio1992.com