Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale:

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

telefax: 067001785,


e.mail

Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web

prof. Maria Mantello


Roma


e.mail

Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino


e.mail , e.mail2

Carlo Bernardini:

Libertà della ricerca
La ricerca razionale di conoscenze è la più alta manifestazione della libertà dell'intelletto umano: corrisponde alla necessità di superare la registrazione delle percezioni/sensazioni per raggiungere livelli di comprensione razionale che diano una "conoscenza/coscienza del mondo" che consenta l'assunzione di responsabilità sociali e lo sviluppo di programmi di cooperazione collettiva.
All'idea di ricerca, però, si contrappone l'invenzione ed elaborazione di dottrine che consentono di esercitare un potere, sia "spirituale" (per ciò che vuol dire nel linguaggio comune) che materiale, di uno o pochi, sulla comunità. Nella distinzione tra ricerca e dottrina il ruolo centrale lo ha
l'atteggiamento verso il dubbio: nella ricerca il dubbio è accettato come elemento che determina il pensiero (la curiosità e la riflessione razionale); la dottrina, invece, prescrive la repressione persino violenta del dubbio come elemento da cui parte la distruzione della dottrina stessa in quanto strumento e fondamento riconosciuto e arbitrario del potere. Tra le attività di ricerca, la ricerca scientifica è quella che forse produce i mutamenti più radicali della conoscenza, incidendo direttamente sulla qualità della condizione umana in tutti i suoi aspetti: dalla nascita alla morte, dal
benessere al dolore, dal peso dei bisogni quotidiani alla felicità della semplificazione delle necessità. Tra le dottrine, le religioni monoteiste sono le più pericolose e gravide di conflitti per il motivo assai banale, in verità, che si appellano alla disponibilità esclusiva di un fantomatico protettore soprannaturale per esercitare il potere assoluto che poi verificano sottoponendo il credente ad atti rigidi di sottomissione (sacramenti e privazioni). Come molti pensatori hanno chiaramente dichiarato, lo scopo della ricerca è principalmente quello di produrre conoscenza condivisa e valutata per ciò che di positivo apporta all'evoluzione umana; lo scopo della dottrina è
invece quello di punire per legge i cosiddetti peccati, mescolandoli ai delitti e condizionando le coscienze individuali per rafforzare il proprio dominio: l'aborto diventa assassinio e così l'eutanasia; non si deve contrastare il dolore perché redime; il sesso è fonte di abiezione, la castità è invece una virtù; i sacramenti danno l'unico status accettabile all'individuo della comunità; eccetera, potrei continuare a lungo.
A chi fa ricerca negando la dottrina, oggi, si commina per fortuna la sola pena dell'emarginazione: ma questa emarginazione, che ci lascia comunque in buona compagnia, sempre più numerosa, ci rende orgogliosi perché è un grande passo avanti, una conquista atea, qui, in questo luogo, rispetto alle fiamme in cui saremmo stati bruciati senza appello, non abiurando, ai tempi del nostro
predecessore Giordano Bruno. Bene, contiamo tra le conquiste del progresso anche questo risultato ottenuto in molti secoli di silenziosa resistenza laica e atea: non è per noi la predicazione, il proselitismo; possiamo usare solo l'esempio della ragione. Certo, un obiettivo più alto e rassicurante sarebbe l'estinzione delle religioni e delle consorterie ecclesiastiche in tutto il
mondo. Ma il livello della credulità umana è ancora troppo alto per giungere a tanto. Nessuno di noi certamente vedrà la fine delle dottrine, nessuno di noi leggerà rabbrividendo la storia dei tempi in cui  gran parte dell'umanità credeva in un dio e nei miracoli. Ma non perdiamoci d'animo solo perché questo superamento è remoto nel futuro. Se ci guardiamo con tutto ciò che abbiamo
imparato dalle nostre esperienze personali, è l'unico modo di vivere che, finalmente, i nostri discendenti potranno chiamare a buon diritto e con orgoglio: CIVILE!

Direttore Responsabile: Maria Mantello Webmaster: Carlo Anibaldi 

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