Libero Pensiero 12/2006
NELL’ARABIA SAUDITA SARA’ LAPIDATA UNA “PECCATRICE”
Un’altra atroce sentenza di morte sarà eseguita a breve. L’ha emessa il
tribunale di Hail in Arabia Saudita. La vittima designata è una donna di 39
anni, vedova da sei anni, che però ha messo al mondo un figlio senza essersi
risposata. Invero lei e il padre del suo ultimo bambino l’avrebbero fatto.
Peccato che la vedova non avesse alcun tutore per firmare quel contratto
matrimoniale, che lei in quanto donna non poteva stipulare. Per la Shariyad
islamica, dunque, è una peccatrice e la pena prevista è la lapidazione. La
stessa donna sembra esservisi rassegnata. Il quotidiano arabo “Al Watan”,
che riporta la notizia, precisa infatti che essa considera giusto il castigo
inflittale. Una vera e propria purificazione. Un viatico per il Paradiso.
Così, in una perversa dinamica, la vittima ringrazia il carnefice. Accetta
una legge patriarcale dove la sottomissione della donna è assoluta. Una
legge imposta dall’integralismo islamico. Un modello dove il corpo scompare
sotto veli integrali. E dove quell’unico soffio vitale che traspare dalla
feritoia per gli occhi può essere chiuso per sempre sotto un cumulo di
pietre.
Maria Mantello