Libero Pensiero 03/2007
SU INTERNET SI VENDONO LE RELIQUIE DEI SANTI
“EBAY” è la più grande rete mondiale di compravendita “on line”, fondata
negli USA nel 1995 ed oggi presente in 21 Paesi. Ogni giorno vengono
scambiati milioni di oggetti e servizi, dagli articoli di collezione alle
case e ai terreni, mediante vendite a prezzo fisso o all’asta. Su E-bay si
trovano talora offerte di autentiche rarità.
Fra esse molte reliquie cristiane: una medaglia con reliquia di S.
Antonio da Padova (base di partenza all’asta 7 dollari), varie reliquie
ovali di Padre Pio da Pietralcina anteriori al 1970, reliquie di Santa
Filomena, San Vincenzo De Paoli, madre Teresa di Calcutta, San Giovanni
Bosco (4 suoi capelli a 100 dollari), San Luigi Gonzaga (99 dollari), Santa
Chiara (44,99), San Paolo Apostolo (99), polvere del sepolcro ove riposa S.
Francesco d’Assisi (34,99), una “piuma” dello Spirito Santo (!) ecc.
Attualmente il canone 1190 del Codice di diritto canonico vieta di
vendere le sacre reliquie. Tutt’al più la Chiesa procede a scambi, come
quando – alcuni anni fa – inviò a Costantinopoli i resti di due santi
particolarmente onorati dalla Chiesa ortodossa. Vendere reliquie,
addirittura in sede commerciale, su INTERNET, è considerato un gesto
sacrilego. Un gruppo californiano l’”International Crusade for Holy Relics”
(Crociata Internazionale per le Sante Reliquie) ha proposto di boicottare
Ebay fino a quando non toglierà dalle sue pagine questo genere di offerte.
Nell’opposizione alla vendita non c’è soltanto un motivo religioso, ma anche
legittima preoccupazione che il materiale offerto sia stato rubato da tombe
o siti archeologici saccheggiati a fini commerciali.
Non si può tuttavia dimenticare che nel corso dei secoli la Chiesa
speculò sulle reliquie, spesso fabbricate e spacciate per autentiche.
Tuttora viene praticato il culto per la Santa Sindone, conservata nel Duomo
di Torino. Si tratta di un falso medievale, come è stato accertato da
commissioni internazionali di scienziati, tuttavia contestate da ambienti
clericali conservatori.
Questo traffico di reliquie e il culto di alcune di esse (il latte della
Madonna, il prepuzio di Gesù, le schegge di legno della Croce, ecc)
conservate in chiese e conventi, fu una delle cause dello scisma
protestante, insieme alla redditizia concessione delle “indulgenze” papali.
Recentemente il Vicariato di Roma ha messo in guardia contro la vendita,
in negozi vicino al Vaticano, di pretese reliquie di Giovanni Paolo II al
prezzo di 3 – 5 euro cadauna. Le reliquie “riconosciute” dal Vicariato sono
a disposizione, gratuitamente, di tutte le persone in difficoltà che ne
facciano richiesta. Sono immaginette con una preghiera di intercessione e un
frammento di tessuto di una delle tonache del Papa defunto.