Libero Pensiero 03/2007
BOTTE DA ORBI FRA I MONACI GRECI DI MONTE ATHOS
Nel famoso monastero di monaci sul Monte Athos in Grecia la fraternità è
precipitata in rissa. Sette monaci sono stati gravemente feriti dai loro
confratelli tanto da essere poi ricoverati all’ospedale di Salonicco. Tre di
essi in rianimazione per lesioni craniche.
Già nello scorso ottobre si erano verificati violenti alterchi fra monaci
anziani e giovani. I primi venivano definiti “i talebani di monte
Athos” a causa del loro slogan “l’ortodossia o la morte”
e della loro pretesa di seguire pratiche ultratradizionalistiche.
Esclusi sin dal 1974 dal monastero per ordine superiore, essi vi si sono
trattenuti occupando luoghi consacrati e uffici di rappresentanza e
vegliando sui tesori nascosti del convento. I monaci giovani hanno tentato
di apprestare locali per le proprie attività religiose, ma sono stati
aggrediti dagli anziani con gli estintori.
Di fronte a queste violenze, padre Timoteo, portavoce del Patriarcato
ortodosso di Grecia, ha dichiarato in una conferenza stampa: “codesti
monaci, integralisti sono persuasi di detenere i dogmi della Chiesa e della
cristianità. Essi ci rimproverano d’intrattenere dialoghi ecumenici coi
rappresentanti delle Chiese protestanti e cattoliche. Non si conosce quanti
siano, fra 60 e 100, ma sono pericolosi. Impediscono l’accesso al monastero
e rifiutano le regole della comunità. Hanno minacciato di mettere a ferro e
fuoco tutto il monte Athos…”.
Il governo greco ha parimenti condannato questi eccessi e preparato un
piano d’azione per prevenire nuove violenze: cinque poliziotti sono stati
incaricati di vigilare attorno al monastero, sorvegliando ingressi e uscite
onde evitare ulteriori incidenti.